mercoledì 14 dicembre 2016

Recensione a lettura avvenuta

La lettura è un piacere. Se quello che si va a leggere non coinvolge, non 'costringe' il lettore a diventare protagonista a fianco o appresso a chi scrive, da piacere rischia di diventare tortura.
Andare altrove” è il racconto di un percorso nella penisola iberica, con l'Autrice che descrive minutamente ciò che vede, ciò che sente, ciò che prova, con uno stile scorrevole, invogliante a seguirla in questo viaggio, con l'uso della semplice parola e di uno “zainetto” culturale non indifferente.
È un libro, a mio parere, fotografico.
Ma fatto di diapositive sui generis, immagini soggettive che possono essere cambiate a piacere o a gusto di chi lo va a leggere.
L'Autrice lo ha già presentato, un capitolo qua e uno là, corredato di “vere” fotografie; tutte splendide ma, sempre secondo me, costrittive, vincolate a quello che l'obiettivo 'vedeva' e immortalava.
Credo che un libro (intendendo come “libro” quello cartaceo, frusciante tra le dita, odoroso d'inchiostro e, a stampa fresca, macchiaiolo dei polpastrelli), per essere definito tale debba trasmettere immagini ed emozioni virtuali; altrimenti è un album fotografico.
Ecco perché ho preferito leggerlo su carta, senza immagini; nudo da queste, costringe la fantasia a interpretare, a 'vedere' con i propri occhi il percorso proposto.
Questo è un libro itinerante, e come tale va seguito e letto, seguendo passo dopo passo l'Autrice, voce narrante che descrive sì quello che vede, ma descrive anche, e soprattutto, le emozioni, i sentimenti, le impressioni personali che nessun mezzo meccanico potrà mai riprodurre.
Leggendolo ho fotografato, come detto in maniera soggettiva, personale e unica, i paesaggi, le strutture, le persone; ho partecipato ai dialoghi con personaggivari e sconosciuti, che tali rimarranno, senza mai sapere di essere entrati in una specie di cineteca personale, di un bagaglio di conosciuto assolutamente unico.
Ho avuto modo di 'vedere' posti bellissimi, 'sentire' profumi e odori di vite quotidiane, 'ascoltare' rumori e voci e sussurri; il tutto colorato da un folklore talvolta abbagliante.
Ho gustato piatti e bevande non molto dissimili dai nostri e dalle nostre, ma il tutto reso prezioso da empatie improvvise, comunanze di interessi, amicizie, tra persone mai conosciute o 'accantonate' per lunghi periodi, a causa delle distanze chilometriche.
Empatie e amicizie che, qui da noi, vanno pian piano scomparendo; non a causa delle distanze logistiche, ma per scelte isolazionistiche mentali, quelle che limitano al parentado (che sia stretto, però...) gli incontri periodici convenzionali, motivati da ricorrenze o festività imposte da altri nel corso dei secoli.
Ogni tanto la malegrìa (“emozione dolce e amara che si ha quando l'allegria e la malinconia si fondono in una sola sensazione”) contagia chi legge, ma si tratta di sentimento veloce, mistura di rimpianto per tutti gli eventi passati; e quasi dimenticati.
Che qui rivivono, nuovi di zecca, e con essi la speranza che siano eterni.

Per l'acquisto, o anche solo per una 'chiacchierata' amichevole, è possibile contattare direttamente l'Autrice (cbalmativola@gmail.com); fatto, questo, che la renderà felice a prescindere.