sabato 10 luglio 2010

7 Luglio 2010: la parola al coniglio sulla costa

Premessa: qui sotto troverete l'intervista del Coniglio sulla costa, rilasciata a Radioradiosa di Matera il 7 di luglio, a fattacci di Roma già avvenuti.
La registrazione l'ho fatta per mia curiosità personale, purtroppo su un piccolo registratore a batteria e cassetta. Essendo assolutamente digiuno di tecnologie web ho fatto capriole mortali per riuscire a mettere in rete un prodotto decente.
Chiedo perdono in anticipo se non ce l'ho fatta del tutto.
Quindi chi avesse rilievi "tecnici" da muovermi, o insulti per offesa del web, mi faccia avere nome/cognome, indirizzo, telefono e codice fiscale: verrò di persona a chiedere scusa.
Metto l'intervista, indegnamente, sul mio blog, perché non sono riuscito a metterla nella sua cornice naturale (il blog del Coniglio), nonostante la fattiva collaborazione della mia solita badante diciottenne. Quello che vi passo è quasi tutto merito suo.


A voi Paola:



Credo ci sia poco da aggiungere.
Voglio, però sottolineare la delicatezza dell'intervistatrice, quando ha definito "esacerbata" la Paola: credo fosse un eufemismo per dire incazzatissima; evidentemente in radio è d'uopo ammorbidire i termini.
Lo sfondo di supporto all'intervista è colpa di Gioia, che con il suo "amore su tutto" mi ha plagiato, costringendomi a offrire un segno di pace anche a chi sta scassando in maniera ossessiva.
Ho pensato: quale miglior segno di distensione se non i fiori?
Questi fiori.
Non i frutti, ma proprio le pale, sode e puntute, sbattute una per una in faccia ai politici, ai giornalisti, ai faccendieri, a chi ha riso e ride tutt'ora, ai mistificatori, ai lecchini per convenienza, ai venduti per necessità, ai ciechi a ragion veduta, e a tutti gli altri che io posso qui dimenticare, ma che gli aquilani ricorderanno per sempre, sulla loro pelle.
Con l'augurio che la voce del Coniglio non sia una voce che grida nel deserto.
Soprattutto nel deserto dell'indifferenza.


(Per sentirla un po' meglio, aspettate la carica completa; ma che lo dico a fare, a maghi del web quali siete tutti voi).

9 commenti:

  1. Spero che non riescano mai a togliere le spine di fichi d'india dai loro corpi nei secoli dei secoli.

    Ti faccio i miei complimenti, la qualità audio non sarà eccelsa, ma si capisce tutto e sinceramente la qualità del contenuto è molto più importante!

    Grazie di questo contributo che ci saremmo sicuramente persi se non lo avessi messo qui tu.

    Volevo un gatto nero, nero, nero, tu me lo hai dato bianco ed io non ci sto più!

    RispondiElimina
  2. grazie pietro

    interessante davvero l'intervista di "paolaconiglio"

    concordo con te sulla necessità di regalare quei fiori a quei maledetti che ci governano!

    RispondiElimina
  3. ehm... nel benemerito Loving Army c'è anche "La Rivoluzione dei fiori", che combatte in difesa della Costituzione portando mazzi di fiori di fronte a "obiettivi sensibili" o a personaggi che pesano tutt'altro che ai fiori... d'accordo, a volte sono offerte un po' ironiche, ma finora senza spine.
    Certo, noi siamo moscerini della frutta (almeno non mosconi della m...), fastidio più di tanto non ne possiamo dare.. forse. Ma forse no: se ognuno diventa una invisibile spina nel fianco.. proprio come quella di quei severi fichi d'india.. mi sa che il fastidio può diventare davvero scocciante.
    ;)))
    hehehe...

    RispondiElimina
  4. ...per dar fastidio, basta poco. Basta pensarla diversamente e il gioco è fatto.

    RispondiElimina
  5. Magari, il solo pensarla diversamente desse fastidio.
    Qui siamo all'ignorare, non esiste proprio chi la pensa diversamente.
    ReAnto, parliamoci chiaro: qui siamo a un ritorno del fascismo.
    Se possibile, ed è dura ammetterlo, peggiore di quello.
    Perché questo è sofisticato, questo lavora le menti, le plasma, le cancrenizza.
    Il fascismo passato, Dio mi perdoni, era un fascismo 'casereccio', che seminava su campi di ignoranza letterale.
    Seminava su terreni in cui la 'terza elementare' era un diploma; solo a fine guerra il diploma era la 'quinta elementare': un traguardo!
    Su quel diploma la democrazia cristiana, subentrata al fascismo, ha creato il suo impero: scuole, ferrovie, comuni, province, poste, rai, telefoni... In ogni ente, la 'quinta' era sufficiente per essere assunti. A tempo indeterminato.
    Le raccomandazioni c'erano, ed erano soprattutto clericali, come tu ben sai... o comunque legate a un "cristiana" che dominava.
    Si è poi passati al diploma di 'terza media', e le cose, pur nella pochezza che questo diploma dava come bagaglio di cultura, le cose avevano cominciato un pochino a cambiare.
    Per tagliare corto, all'epoca la semina politica avveniva su terreni pressoché vergini, e chi seminava sapeva che il raccolto non sarebbe mancato.
    Ciascuno per quanto seminato.
    Oggi, questo mi spaventa letteralmente, la semina sta avvenendo su diplomati, laureati, dirigenti di alto livello, sotto forma di un'ideologia estremamente pericolosa che attecchisce su queste 'cime', nonostante l'evidente contraddizione con la verità, con la giustizia, con la libertà.
    Quando parlo di fascismo moderno, il mio terrore non è riferito al termine fascismo in sé, ma al fatto che questo stia riuscendo a plagiare le teste di chi dovrebbe avere cura del nostro Paese.
    Quando, altrove, auspico un ritorno futuro prossimo a piazzale Loreto, non lo faccio per sete di sangue o di vendette, ma come fine di un ciclo storico, già vissuto e che non ci possiamo più permettere di rivivere.
    Prima che radichi.

    RispondiElimina
  6. Maggiori informazioni sulla tua badante diciottenne?

    RispondiElimina
  7. L'avrei giurato!
    Sono seduto su una roccia, che dalla spiaggia si spinge dentro il mare; canna da pesca, l'amo è imbevuto di umori femminili.
    Aspetto che qualcosa abbocchi.
    Puntualmente, dopo due giorni di attesa... sgnamm!
    E' proprio il pesce che sospettavo avrebbe abboccato.

    L'ho messa sotto contratto dal momento che è nata.
    E questo contratto non è come quello dei Mourinhi, dei Balotelli, dei Militi ecc., che, pur firmato con tanto di firma, viene scontrattato appena il profumo di altri lidi si fa più intenso.
    Il suo è un contratto a vita.
    Che neanche un prof con gli occhi azzurri, i radi capelli segno di intelligenza superiore, la pancetta curata per agevolare contatti umani profondi, l'umanità (qui proprio non ce la faccio; la blocco così perché non so mentire), la dolce severità tipica dei docenti d'altri tempi (la sghignazzata non riesco a frenarla), l'occhio, sempre azzurro, che trasuda una libido irrefrenabile (che conquista quasi tutto il cosiddetto gentil sesso, esclusa una categoria, che non è per niente gentile e il cui sesso crea seri dubbi), dicevo che neanche un pacchetto così appetitoso potrebbe corrompere.
    Inoltre non potrebbe mai rientrare nel tuo 'carnet': dalle materne in poi, fino alla seconda classico testé conclusa, ha inanellato la media fissa dell'oltre otto.
    Come faresti a sfogare la tua carognaggine con una del genere?
    Ne usciresti frustrato, deluso, annientato nel tuo amor proprio, la torre del tuo essere, costruita faticosamente nei quasi quattro decenni di vita scolastica, finirebbe per crollare miseramente di fronte al merito.

    (Peraltro ti confesso che se avesse avuto un prof come te, e non ti rielenco le tue 'qualità, forse non sarebbe stato un male: oggi più che mai uno svezzamento di tipo carognesco l'avrebbe resa più coriacea, più preparata alla vita che la aspetta, che sarà sicuramente più dura di quello che è stata la tua, la mia, quella di tanti altri, che dai ricordi prendono lezione. Io sono riuscito a inculcarle solo un paio di valori, indispensabili per la vita: il tifo per il Toro e l'amore per la lettura. Ha letto il tuo libro, subito dopo di me (per eventuali, anche se improbabili censure; non si sa mai) e oggi, dopo mesi e mesi, se le accenno un qualunque episodio del tometto, si fa grandi risate. Quelle risate, per esempio, che il bimbo del motorino rigato non credo si sia fatte).

    RispondiElimina
  8. Salve da PaolaConiglio a tutti voi..
    Graze Gattonero per aver postato e divulgato l'intervista.
    Hai ragione tu, l'intervistatrice è stata a dir poco delicata, ma è una mia amica, è venuta qui e conosce la situazione..
    La voce è quella che è e me ne scuso.. I toni forse sono anche fin troppo mesti rispetto a quelle che erano le intenzioni, ma poi ho pensato che spiattellare nella radio della mia amica,tutto quello che pensavo della ditta B&B e dello schifo che ci circonda, l'abrebbe messa in difficoltà e quindi ho cercato di mantenere un tono, per quanto possibile, pacato...
    Grazie ancora, gatto nero!!!

    RispondiElimina